Facciamo chiarezza su dinamiche e nuove introduzioni delle varie tipologie di Update del Sistema operativo Microsoft.
Negli ultimi tempi, navigando in rete nei vari forum specializzati, mi sono reso conto che c'è abbastanza confusione riguardo le modalità di Aggiornamento di Windows 10, confusione divenuta ancor maggiore con le costanti nuove introduzioni da parte di Microsoft che si registrano nel corso dello sviluppo di ogni Major Update.Ad alimentare i dubbi degli utenti contribuisce la stessa Microsoft o, meglio, i suoi dirigenti più popolari, che, spesso, si esprimono con dei brevi Tweet, sempre soggetti ad interpretazioni, o con interventi sibillini in post sui vari siti tecnici ufficiali dell'azienda di Redmond.
Classico esempio è quello di Dona Sarkar che, ultimamente, ha dichiarato che gli sviluppatori stanno lavorando affinché, in futuro, i download di aggiornamenti interrotti - volontariamente o accidentalmente - saranno ripresi dal punto esatto in cui vengono stoppati, senza ripartire dall'inizio.
Certo, si lavora per introdurre la 'messa in pausa manuale' dei download degli Update. Ciò non vuol dire che, attualmente, gli aggiornamenti interrotti comportano necessariamente la perdita dei dati già scaricati, come molti utenti hanno dichiarato dopo le affermazioni di Sarkar. Durante il download di un Major Update o di un Aggiornamento cumulativo di Windows 10, se cade la connessione Internet o se il PC viene messo in sospensione o in ibernazione, alla ripresa, con i task mantenuti in memoria e Windows Update ancora aperto, il download dei file riprende esattamente da dove si era fermato, non appena il dispositivo torna ad essere connesso alla rete.
La messa in pausa, insomma, c'è già. Non è manuale ma automatica. Si lavora per renderla anche manuale.
Altra confusione, data più dagli organi di 'informazione' che da Microsoft, è generata dal Sistema di Aggiornamenti Unificati (UUP). Come avevamo scritto a suo tempo, la nuova modalità di distribuzione degli Update di Sistema, grazie alla nuova tecnologia denominata Differential Download, consente di ridurre di due terzi il 'peso' degli Update, portandolo intorno ad 1 GB, ma solo per passaggi da una Build a quella immediatamente successiva. Ciò significa che se siete Insider e passate da una release a quella rilasciata subito dopo, avrete il download 'alleggerito', eseguito con le nuove modalità, con Windows Update che, dopo aver controllato il dispositivo, scaricherà solamente i file mancanti e non l'intera immagine. Stesso concetto che si applica, da sempre, agli Aggiornamenti cumulativi. Per tutte le altre situazioni di Aggiornamento delle funzionalità, valgono le precedenti disposizioni tecniche.
Come avevo scritto nell'Articolo linkato poco sopra, del 3 marzo 2017, più la Build da aggiornare sarà recente e vicina, nella numerazione, a quella da scaricare, più leggero e veloce sarà il Download, data la quantità minima di File mancanti. Già se cambiate Ring, nel Programma Insider, il download necessario per installare una nuova release sarà pari, come quantità di dati, a quello di un classico Major Update. Major Update che, appunto, rimane e rimarrà, ancora per del tempo, pari a circa 3 GB, se si passa da una versione all'altra (es. da 1709 a 1803).
Sembra che quando si parla di aggiornamenti di Windows 10, la polemica debba montare per forza, ad ogni nuova introduzione. Anche la recente comunicazione da parte di Microsoft riguardo il drastico taglio al tempo necessario per l'installazione di una nuova versione non è stata esente da critiche (non giustificate) e, tanto per cambiare, dalla solita confusione.
Come ho scritto chiaramente due giorni fa, il nuovo miglioramento è assolutamente qualcosa di positivo e di realmente utile a tutti gli utilizzatori di Windows 10. Non ci sono aspetti negativi né promesse che non verranno mantenute. La riduzione del 63% dei tempi d'installazione della 'fase offline' è già effettivo sulle Build Insider e lo sarà con il prossimo Major Update (versione 1803) di aprile. E, come ho sottolineato nello stesso Post, non ci sono rallentamenti, problemi o malfunzionamenti nella 'fase online', visto che i processi interessati, che prima avvenivano dopo il riavvio, sono la Preparazione del contenuto utente per la migrazione e il Processo di archiviazione del sistema operativo in una directory temporanea, operazioni che richedono certamente del tempo ma che, portati a termine da Windows in background e con un impatto minimo sul Sistema, non rallentano né interferiscono con le normali attività di utente e dispositivo.
Inoltre, i vantaggi saranno per tutti. Non c'entrano nulla, come ho sentito dire da alcuni, la qualità e le performance dell'hardware a disposizione o, addirittura, la velocità di connessione internet (visto che sono interessati processi che avvengono dopo il download).
Che l'utente abbia sotto la scocca un moderno ssd o un vecchio hdd meccanico, il tempo necessario affinché Windows trasferisca i dati e porti a completamento le due fasi interessate è il medesimo. La velocità di trascrizione ed esecuzione, in questi casi, è ininfluente e non può modificare, in un verso o nell'altro, il ritmo delle attività in background, che rimane standard.
In ultimo, la riduzione del tempo riguarda l'installazione di nuove versioni, non nuove Build, date dagli Aggiornamenti cumulativi mensili o, addirittura, come sempre qualcuno ha scritto, di sicurezza.
Parliamo di Major Update, che avvengono per il pubblico 2 volte all'anno, ogni sei mesi (aprile ed ottobre). Gli aggiornamenti mensili richiedono un tempo di qualche minuto e basta, da sempre, per la loro installazione completa, dopo il riavvio del dispositivo.
Questo è quanto.
Articolo di HTNovo