La versione 70 di Google Chrome consente agli utenti Android e macOS di autenticarsi sul Web tramite il riconoscimento delle impronte digitali.
Dopo i pasticci di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, venuti chiaramente alla luce dopo l'ultimo minor update della versione stabile del browser di BigG, seguito all'aggiornamento che ha portato moltissime novità estetico/funzionali con il rilascio del browser del decennale per tutti gli utenti, la versione 70 di Chrome approda nel canale Beta, ultimo step prima di essere distribuita in quello stabile, all'inizio del prossimo mese.
A conferma di quanto scritto nel primo articolo linkato sopra, chiariamo che la versione 70 elimina nuovamente dalla barra degli indirizzi il suffisso 'HTTPS' e l'acronimo 'WWW', ripristinando e lasciando visibile il badge 'Sicuro' per i siti in HTTPS e 'Non sicuro' per i domini ancora senza certificato di protezione valido, dopo il lucchetto (per i primi) o il cerchietto informativo (per i secondi).
A questo punto, è lecito affermare che Google non ha minimamente le idee chiare su cosa e come modificare (definitivamente) riguardo gli elementi che accompagnano gli URL (e non solamente sul futuro - più o meno prossimo - degli URL stessi).
Chiarito ciò (eufemisticamente), Chrome 70 Beta presenta diverse novità pratiche decisamente più importanti per utenti e sviluppatori.
Il browser, infatti, abilita i sensori di impronte digitali su Android e macOS, dando la possibilità di loggarsi in maniera sicura sul Web con un'autenticazione a due fattori avanzata.
Chrome 70 utilizza adesso il sensore per le impronte digitali o il Touch ID su Android e Mac per l'identificazione univoca dell'utente, grazie a nuove API inserite nel codice del software.
Abilitato il Web Bluetooth anche su Windows 10, dopo che la funzione era disponibile per Android, Chrome OS e macOS già da molto tempo. Con il Web Bluetooth i siti possono comunicare in tutta sicurezza con dispositivi posti nelle vicinanze.
In Linux e versioni di Windows precedenti, è possibile abilitare la funzionalità nella pagina esperimenti di Chrome 70, attraverso il seguente percorso:
chrome://flags/#enable-experimental-web-platform-features
La nuova versione, infatti, non include più il numero di build nella stringa di identificazione utente-agente visibile ai siti Internet, per una maggiore riservatezza e minor possibilità di exploit.
Un esempio su browser Safari può essere visto di seguito:
Prima:
Mozilla/5.0 (Linux; Android 8.1.0; Pixel Build/OPM4.171019.021.D1) AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko) Chrome/61.0.3163.98 Mobile Safari/537.36
Con Chrome 70:
Mozilla/5.0 (Linux; Android 8.1.0; Pixel) AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko) Chrome/61.0.3163.98 Mobile Safari/537.36
Maggiori dettagli li trovate Qui.
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Articolo di HTNovo