L'Intelligenza artificiale non rimanderebbe più gli utenti ai motori di ricerca e ai siti Web.
Abbiamo già parlato nel nostro recente report ChatGPT potrà rimpiazzare Google e gli altri motori di ricerca? di pregi e limitazioni dell'intelligenza artificiale applicata a ChatGPT da OpenAI e messa a disposizione di tutti dalla fine dello scorso anno, sottolineando quanto i tempi non siano certamente maturi per una sostituzione della ricerca online canonica con chatbot che necessitano di continuo addestramento per restare al passo con la velocità del Web.
Tuttavia, tutto potrebbe cambiare in tempi brevi e sembra esserne certo Paul Buchheit, niente meno che il creatore di Gmail (ma anche ormai ex Google), secondo cui (lo afferma con un tweet), Google avrebbe ancora 1 o massimo 2 anni di vita a causa di ChatGPT.
Google potrebbe essere solo a un anno o due dall'interruzione totale. L'intelligenza artificiale eliminerà la pagina dei risultati del motore di ricerca, che è dove guadagnano la maggior parte dei loro soldi.
Anche se raggiungono l'intelligenza artificiale, non possono implementarla completamente senza distruggere la parte più preziosa della loro attività!
Dal canto suo, come sappiamo, Google è ben conscia del rischio ed è al lavoro per implementare la sua Intelligenza artificiale anche nel suo motore di ricerca Web entro questo 2023, con studi e progettazioni avviate ben prima che ChatGPT arrivasse prepotentemente agli onori della cronaca, finanziata da concorrenti del colosso di Mountain View come Microsoft, che punta tutto proprio su OpenAI, o Elon Musk che tenta di far fruttare il più possibile la miliardaria acquisizione di Twitter.
Dalla mia esperienza (sono sul Web da quando esiste), sono abituato ad osservare cambiamenti significativi di Internet e Web ogni 5 anni, in media. Cambiamenti che, tuttavia, non hanno mai dato grandi scossoni ai colossi come Google. Credo che anche ChatGPT e l'Intelligenza artificiale applicata su larga scala porteranno i cambiamenti che ci si attendono, ma sono altrettanto convinto che le parole del creatore di Gmail siano decisamente distanti da una profezia che possa realmente avverarsi entro il prossimo quinquennio (ma neanche entro quello successivo, a dirla tutta).
Come al solito, staremo a vedere.
