Il nostro di nuovo fra i paesi civili.
Dopo un mese di blocco, il chatbot ChatGPT è di nuovo accessibile agli utenti italiani. L'ex startup OpenAI, che ha sviluppato il potente modello conversazionale basato sull'intelligenza artificiale, ha raggiunto un accordo con il Garante della privacy italiano per adeguarsi alla normativa europea sul trattamento dei dati personali.
Il Garante aveva disposto il blocco provvisorio del servizio a fine marzo, contestando a OpenAI di non aver fornito una informativa chiara e trasparente sulle modalità di raccolta e conservazione dei dati degli utenti, utilizzati per addestrare l'algoritmo di ChatGPT. Inoltre, l'Autorità aveva rilevato il rischio di esposizione dei minori a risposte inadeguate o inesatte da parte del chatbot, che non prevedeva alcun controllo sull'età degli utenti.
Per risolvere la questione, OpenAI ha introdotto alcune novità sul suo sito e sulla sua piattaforma.
Innanzitutto, ha fornito una nuova informativa sulla privacy, disponibile in italiano e in altre lingue, che spiega in modo dettagliato come vengono trattati i dati personali degli utenti e quali sono i loro diritti. In particolare, l'informativa precisa che i dati vengono utilizzati solo per migliorare il funzionamento di ChatGPT e non per altri scopi commerciali o di profilazione. Inoltre, l'informativa informa gli utenti che possono richiedere in qualsiasi momento la cancellazione dei loro dati o la revoca del consenso al trattamento.
Ma non è tutto.
OpenAI è obbligata a sviluppare e presentare al vaglio del Garante un sistema di verifica dell'età degli utenti (attivo ed in vigore max da fine settembre), che richiede di inserire la data di nascita prima di accedere al servizio. In questo modo, si vuole evitare che i minori di 13 anni possano usare ChatGPT senza il consenso dei genitori o dei tutori.
Queste misure sono state accolte positivamente dal Garante della privacy italiano, che ha riconosciuto lo sforzo di OpenAI per adeguarsi alla normativa europea e per garantire una maggiore tutela dei diritti degli utenti. Il Garante ha anche sottolineato l'importanza del dialogo e della collaborazione tra le autorità di controllo e le aziende che operano nel settore dell'intelligenza artificiale, per promuovere uno sviluppo etico e responsabile di queste tecnologie.
A seguire, il comunicato stampa diramato oggi dal Garante della Privacy italiano:
ChatGPT: OpenAI riapre la piattaforma in Italia garantendo più trasparenza e più diritti a utenti e non utenti europei
OpenAI, la società statunitense che gestisce ChatGPT, ha fatto pervenire al Garante per la protezione dei dati personali una nota nella quale illustra le misure introdotte in ottemperanza alle richieste dell’Autorità contenute nel provvedimento dello scorso 11 aprile, spiegando di aver messo a disposizione degli utenti e non utenti europei e, in alcuni casi, anche extra-europei, una serie di informazioni aggiuntive, di aver modificato e chiarito alcuni punti e riconosciuto a utenti e non utenti soluzioni accessibili per l’esercizio dei loro diritti. Alla luce di questi miglioramenti OpenAI ha reso nuovamente accessibile ChatGPT agli utenti italiani.
OpenAI, in particolare, ha:
- predisposto e pubblicato sul proprio sito un’informativa rivolta a tutti gli utenti e non utenti, in Europa e nel resto del mondo, per illustrare quali dati personali e con quali modalità sono trattati per l’addestramento degli algoritmi e per ricordare che chiunque ha diritto di opporsi a tale trattamento;
- ampliato l’informativa sul trattamento dei dati riservata agli utenti del servizio rendendola ora accessibile anche nella maschera di registrazione prima che un utente si registri al servizio;
- riconosciuto a tutte le persone che vivono in Europa, anche non utenti, il diritto di opporsi a che i loro dati personali siano trattati per l’addestramento degli algoritmi anche attraverso un apposito modulo compilabile online e facilmente accessibile;
- ha introdotto una schermata di benvenuto alla riattivazione di ChatGPT in Italia, con i rimandi alla nuova informativa sulla privacy e alle modalità di trattamento dei dati personali per il training degli algoritmi;
- ha previsto per gli interessati la possibilità di far cancellare le informazioni ritenute errate dichiarandosi, allo stato, tecnicamente impossibilitata a correggere gli errori;
- ha chiarito, nell’informativa riservata agli utenti, che mentre continuerà a trattare taluni dati personali per garantire il corretto funzionamento del servizio sulla base del contratto, tratterà i loro dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi, salvo che esercitino il diritto di opposizione, sulla base del legittimo interesse;
- ha implementato per gli utenti già nei giorni scorsi un modulo che consente a tutti gli utenti europei di esercitare il diritto di opposizione al trattamento dei propri dati personali e poter così escludere le conversazioni e la relativa cronologia dal training dei propri algoritmi;
- ha inserito nella schermata di benvenuto riservata agli utenti italiani già registrati al servizio un pulsante attraverso il quale, per riaccedere al servizio, dovranno dichiarare di essere maggiorenni o ultratredicenni e, in questo caso, di avere il consenso dei genitori;
- ha inserito nella maschera di registrazione al servizio la richiesta della data di nascita prevedendo un blocco alla registrazione per gli utenti infratredicenni e prevedendo, nell’ipotesi di utenti ultratredicenni ma minorenni che debbano confermare di avere il consenso dei genitori all’uso del servizio.
L’Autorità esprime soddisfazione per le misure intraprese e auspica che OpenAI, nelle prossime settimane, ottemperi alle ulteriori richieste impartitele con lo stesso provvedimento dell’11 aprile con particolare riferimento all’implementazione di un sistema di verifica dell’età e alla pianificazione e realizzazione di una campagna di comunicazione finalizzata a informare tutti gli italiani di quanto accaduto e della possibilità di opporsi all’utilizzo dei propri dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi.
L’Autorità riconosce i passi in avanti compiuti per coniugare il progresso tecnologico con il rispetto dei diritti delle persone e auspica che la società prosegua lungo questo percorso di adeguamento alla normativa europea sulla protezione dati.
L’Autorità proseguirà dunque nell’attività istruttoria avviata nei confronti di OpenAI e nel lavoro che porterà avanti la apposita task force costituita in seno al Comitato che riunisce le Autorità per la privacy dell’Unione europea.
ChatGPT è uno dei chatbot più avanzati al mondo, capace di generare risposte coerenti e naturali a qualsiasi domanda o argomento proposto dagli utenti. Si basa su un modello di intelligenza artificiale generativa, che usa miliardi di dati provenienti da internet per apprendere le regole della lingua e della comunicazione. Trovate tutto su ChatGPT nella nostra ampia sezione dedicata.