Pavel Durov può uscire di prigione pagando una cauzione di 5 milioni di euro con obbligo di presentarsi alla polizia francese due volte a settimana, in attesa di giudizio.
Dopo essere stato ascoltato in tribunale nella giornata odierna, il CEO di Telegram, Pavel Durov, è stato formalmente incriminato dalla giustizia francese per i reati elencati nei 12 capi di accusa verso la sua persona e la società da lui fondata ed amministrata. Ricordiamo che l'imprenditore russo è stato arrestato sabato scorso appena atterrato nei pressi di Parigi.
Il miliardario russo non può lasciare la Francia ma può uscire di prigione, in attesa dei prossimi step processuali, pagando una cauzione di 5 milioni di euro, con obbligo di presentarsi agli uffici di polizia due volte a settimana (il 39enne russo ha un patrimonio personale stimato in 15,5 miliardi di dollari).
Le accuse e le disposizioni della magistratura transalpina sono state illustrate oggi dal procuratore di Parigi, Laure Beccuau (via Ars Technica).
La prima accusa presente anche nell'elenco che conosciamo dai giorni scorsi, ovvero quella di webmastering di una piattaforma online al fine di consentire una transazione illegale in un gruppo organizzato, prevede in territorio francese e comunitario una pena massima di 10 anni di prigione oltre al pagamento di una multa da 500.000 euro. Naturalmente, andranno poi aggiunte, se Pavel Durov sarà effettivamente ritenuto colpevole anche di alcuni o tutti gli altri capi di accusa, le pene e le sanzioni economiche delle altre imputazioni, alle quali si è aggiunta oggi quella (non confermata tuttavia da nessuna fonte ufficiale) di abusi da parte del magnate su uno dei suoi figli.
L'accusa verso Telegram per il rifiuto di comunicare, su richiesta delle autorità competenti, informazioni o documenti necessari per effettuare e gestire le intercettazioni consentite dalla legge ha portato le indagini verso la richiesta di arresto del CEO del gruppo, oltre ad emettere un mandato anche per il fratello Nikolai, come abbiamo appreso sempre nella giornata di oggi.
Le accuse restano pesantissime e seguono l'indagine iniziata a marzo sulla possibile responsabilità penale dei dirigenti dell'app di messaggistica nella commissione di crimini contro i minori, reati di droga, frode e odio online. Durov in persona è accusato anche di complicità nel traffico di droga e nella distribuzione di materiale pedopornografico.
Ricordiamo che la vicenda sta assumendo connotati sempre più politici, con risvolti che vanno ulteriormente ad intaccare le già enormi tensioni internazionali fra vari stati coinvolti, al momento, Francia (con intervento diretto del presidente Emmanuel Macron), Russia, USA ed Emirati Arabi, paese in cui Durov ha cittadinanza, che proprio nelle ultime ore ha annullato l'ordine alla Francia di 80 jet militari per un valore complessivo di 10 miliardi di dollari.