Rilasciato dalla Polizia francese, Pavel Durov è in attesa delle decisioni del Tribunale Giudiziario parigino. Nel frattempo, si apprende che anche il fratello Nikolai è ricercato dallo scorso marzo e si inaspriscono le tensioni internazionali.
Come previsto, dato il termine del fermo in scadenza oggi 28 agosto, il CEO di Telegram è stato rilasciato e convocato in tribunale per una possibile incriminazione, visti i 12 capi di accusa mossi contro di lui dagli inquirenti francesi dopo il suo arresto avvenuto la scorsa settimana nei pressi della capitale transalpina (aeroporto Le Bourget).
Caso CEO Telegram | L'inchiesta si allarga
Con Telegram che ha respinto le accuse con comunicati social, varie personalità influenti, come Elon Musk, schieratesi tutte dalla parte della libertà di espressione e a favore di un'immediata (o quantomeno prossima) scarcerazione del 39enne imprenditore russo, leader politici, cominciando dal Presidente francese Macron, in opposizione su motivazioni etiche o politiche riguardo l'accaduto, arriva la notizia che anche il fratello del CEO di Telegram, Nikolai Durov, è ricercato dagli inquirenti fin dallo scorso mese di marzo per imputazioni simili a quelle di Pavel, in particolar modo per questioni riguardanti la divulgazione e/o la mancata moderazione sull'app di messaggistica - che vanta 900 milioni di iscritti, in aumento proprio in questi giorni - di materiale pedopornografico (via Politico).
Proprio da un'indagine condotta dalla Polizia francese su uno o più criminali accusati di azioni di pedofilia su Telegram e in cui entrambi i fratelli Durov, interpellati, si rifiutarono di collaborare per 'aprire' la crittografia dell'app agli inquirenti, è scattata la missione di cattura, ufficialmente lo scorso 25 marzo.
Ancora sul fronte politico internazionale, si apprende che gli Emirati Arabi, fra le nazioni che hanno concesso la cittadinanza al CEO di Telegram, hanno bloccato una costosa commessa che prevedeva l'acquisto di 80 aerei da combattimento di produzione francese.
Come se non bastasse, fonti vicine all'inchiesta sostengono che Pavel Durov sia accusato anche di violenze verso uno dei suoi figli. Si aggrava, dunque, allargandosi a macchia d'olio e in tutte le direzioni oossibili, la delicata posizione del fondatore di Telegram, ma, a questo punto, non solo la sua, quella della sua famiglia o dell'azienda social da lui amministrata.
Attendiamo a breve ulteriori dettagli sulla situazione.